Definizione
Hook echo, meglio noto come eco ad uncino, rappresenta un eco radar caratteristico delle supercelle tornadiche. [1] Esso si trova nella porzione inferiore del temporale laddove le masse d’aria e le precipitazioni convergono nel mesociclone dando origine a una curva di riflettività. [2],[6],[7]
L’eco è prodotto principalmente da pioggia, grandine, detriti che vengono letteralmente avvolti. Rappresenta una caratteristica distintiva delle supercelle tornadiche infatti è spesso associato alla TVS, Tornado Vortex Signature. [3],[4]
Riflettività base della supercella tornadica che ha generato il tornado di Moore, Oklahoma. È possibile riconoscere l’hook echo in basso a sinistra.
Formazione e manifestazione
L’eco ad uncino riflette il movimento d’aria circostante ed interno alla supercella. Bisogna immaginare che, dinanzi alla base del temporale, la corrente di inflow viene risucchiata all’interno della supercella dall’instabilità della massa d’aria presente al suo interno.
A mano a mano che sale di quota comincia a raffreddarsi più lentamente rispetto all’ambiente circostante. Per questo motivo è possibile visionare sulla scansione radar una zona priva di echi meglio nota come BWER, Bounded Weak Echo Region.
Contemporaneamente, alle quote medie, si verifica l’ingresso di aria fredda e più secca. E proprio per questo motivo è anche meno densa, ragion per cui sprofonda verso la base della nube temporalesca sottraendo umidità alle quote medie, nella parte posteriore della supercella, e generando la RFD, Rear Flank Downdraft.
Struttura di una supercella tornadica
Entrambe le correnti hanno una certa vorticità a causa del windshear verticale e interagiscono nella formazione di un mesociclone. Questo porta ad una ulteriore intensificazione della rotazione che si traduce con la formazione di un tornado al suolo. [6],[7]
Ed è proprio in prossimità di esso che si forma un dry slot, ovvero una zona generata dal contributo simultaneo dell’updraft e dell’RFD, quì si genera l’hook echo visibile poi al radar.
Per quanto gli echi ad uncino rappresentino degli apprezzabili indicatori di attività tornadica essi ci danno informazioni soltanto sulla presenza di un mesociclone piuttosto che di un eventuale tornado.
Nei tornado più distruttivi può capitare che i detriti spazzati via dal suolo e risucchiati all’interno del mesosiclone, confluiscano in una “debris ball”, letteralmente palla di detriti, visibile sul radar come TDS, Tornado Debris Signature, posteriormente all’hook echo. [2]
Non tutti i temporali che mostrano un eco ad uncino producono tornado, e per contro, non tutte le supercelle tornadiche manifestano tale eco.
Sicuramente l’utilizzo di radar ad alta risoluzione può aiutare l’operatore nel riconoscimento di eventuali mesocicloni di basso livello che non solo possono produrre tornado anche in assenza di hook echo ma al tempo stesso consentono di stabilire con certezza quando esso si manifesta. [2]
Riconoscendo le idrometeore e vedendole muoversi sia verso il radar sia lontano da esso si potrebbero ricavare le velocità relative delle masse d’aria presenti all’interno della struttura convettiva. [2]
Queste aree di rotazione molto stretta, note come velocity couplets, sono la miccia scatenante per l’emissione di un’eventuale allerta tornado. Sulla stima di esse si basa la TVS. [6],[7]
Nonostante le considerazioni fatte finora ci sono dei casi limite nei quali non è immediatamente possibile riconoscere un eco ad uncino. Ad esempio, in una High Precipitation Supercell i forti rovesci di pioggia oscurano letteralmente l‘hook echo.
Un ruolo essenziale è giocato anche dalla risoluzione radar poichè, ipotizzando ad esempio un radar della rete NEXRAD con risoluzione 1 km, essa non sarebbe sufficiente per apprezzare la dinamica dell’eco ad uncino, che si verifica su una scala spaziale molto più piccola.
Bibliografia e sitografia:
[1] Glickman, Todd S. (ed.) (2000). “Hook Echo”. Glossary of Meteorology (2nd ed.). American Meteorological Society
[2] Markowski, Paul M. (2002). “Hook Echoes and Rear-Flank Downdrafts: A Review”. Mon. Wea. Rev. 130 (4): 852–76.
[3] Angel, Jim (Apr 9, 2013). “ISWS is Pioneer in Tracking Tornadoes by Radar”. Illinois State Water Survey.
[4] “Tornado Warning Guidance” (PDF). National Weather Service. Spring 2002.
[5] Paul Schlatter, Warning Decision Training Branch (September 2009). “WSR-88D Distance Learning Operations Course; Topic 5, Lesson 19”
[6] V. Abinanti, D. Bianchino, A. Gobbi,
Z. Mastrorirgo, M .V. Pierini, M. Rabito, P. Randi, D. Rosa, D. Valeri, T. Scortegagna, ” Il tornado di Pianiga, Dolo e Mira dell’8 luglio 2015 “
[7] G. Saullo “Fenomenologia estrema dell’estate 2015 nel Veneto Nord-Orientale“